"Iscriviti alla SIP Sicilia"

<< Scheda di registrazione alla SIP Sicilia >>

______________________________________________________________________________________________________________________________________

Partecipazione Tavolo Tecnico Regionale sull’applicabilità dei percorsi di cura per patologie gravi

Come sapete la Conferenza Stato-Regioni ha approvato i Percorsi di Cura, preparati dal Gruppo interregionale Salute Mentale. Questo complesso documento rappresenta una sorta di nuovo Progetto-Obiettivo per la Salute Mentale che parte dalle prestazioni nelle varie fasi delle patologie più comuni (Schizofrenia, Disturbi dell’Umore, Disturbi di Personalità) per arrivare a Percorsi di Cura che diventino Buone Pratiche Cliniche nei DSM di tutto il Paese.

Documento programmatico Insediamento nuovo Direttivo 2016/2019

Carissimi Soci e Colleghi,

In veste di nuovi Presidenti della Sezione regionale siciliana della Società Italiana di Psichiatria abbiamo il piacere di comunicarVi l’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo.

In continuità con le attività svolte dal precedente Consiglio Direttivo, ci si propone di sostenere ulteriormente gli ambiti di pertinenza psichiatrica che abbisognano dell’attenzione e dell'intervento della nostra Società, continuando a mantenere i rapporti già intrapresi con le Istituzioni preposte, relativamente alle complesse criticità istituzionali e del panorama scientifico.

Tra le questioni di maggiore rilevanza ed interesse si segnalano le seguenti:

  1. assicurare formazione continua attraverso promozione di seminari e congressi;
  2. favorire la concertazione tra i Soci, istituendo le seguenti commissioni e tavoli tecnici su specifiche questioni, quali sezioni speciali regionali, in linea con quanto già applicato dalla SIP Nazionale:
  • Chiusura OPG ed applicazione Legge 81;
  • Psichiatria di genere;
  • Coordinamento con la rete territoriale in ambito di riabilitazione psichiatrica;
  • Psichiatria transculturale e promozione della tutela della salute mentale dei migranti.

Tutto questo nasce dal fabbisogno socio-culturale e dall’individuazione di risposte appropriate alla domanda di salute mentale, che continua a subire continui adattamenti sulla spinta dei comportamenti “dissociali”.

Nell’ottica di un percorso già avviato dal precedente Consiglio Direttivo, ci si propone un’intensa collaborazione con l’Assessorato regionale della Salute, proteso al trattamento dei seguenti temi:

  1. attivazione delle quattro REMS nella Regione Sicilia;
  2. formazione del Personale preposto alla cura dei pazienti autori di reato;
  3. differenziazione dei Percorsi assistenziali riabilitativi per i pazienti dimessi dalle REMS e creazione di Residenze dedicate;
  4. attivazione di strutture per pazienti affetti da Alcolismo e Disturbi da Uso di Sostanze e per soggetti affetti da Ritardo Mentale e turbe del comportamento, come previsto nel Piano Sanitario Regionale;
  5. creazione di un tavolo tecnico composto da Magistrati, Psichiatri e Tecnici del Settore Salute per la stesura di linee d’indirizzo comune per la custodia e la cura dei pazienti psichiatrici autori di reato.

La psichiatria oggi si ritrova altresì ad intervenire su più piani, che vanno dalla assistenza clinica alla questione della sicurezza, in relazione al tema dei comportamenti abusanti e di molestia nell’ambito sociale, con interventi strutturati e mirati a partire dall’età adolescenziale.

Utile inoltre l’ulteriore potenziamento del sito web, dedicato alla divulgazione delle attività promosse dalla nostra sezione regionale, al fine di favorire la condivisione di informazioni ed il confronto scientifico tra i soci.

La nostra società si propone altresì di rappresentarsi quale presenza attiva, visibile ed interlocutoria, nella pianificazione dei Servizi psichiatrici e nella mediazione con le istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie, prevedendo un’integrazione sempre più stretta e continuativa tra le cliniche universitarie ed i vari servizi territoriali, con l'obiettivo di implementare la continuità assistenziale tra gli ospedali ed il territorio, al fine di garantire un’assistenza psichiatrica fondata su modelli operativi  di buona pratica clinica, finalità questa per la quale è stata proposta ed approvata l’attuale copresidenza della nostra sezione regionale, a rappresentanza della componente universitaria e territoriale.   

L’impegno comune sarà pertanto quello di promuovere politiche in favore della salute pubblica, protesa ad una sempre migliore qualificazione e continuità degli interventi, nell’ottica della tutela dei diritti umani e civili delle persone con problematiche psichiatriche.

I Presidenti della Sezione Regionale siciliana della Società Italiana di Psichiatria

         Presidente Eletto                                                Presidente Incoming
       Francesco Chimenz                                                Antonino Petralia

Lo stato dell'arte dopo l'applicazione della legge 81

Relazione del Sottosegretario alla Salute De Filippo
Onorevoli Senatori,
in questi mesi la delicata questione dell’attuazione delle misure necessarie per il superamento del sistema degli OPG ha conosciuto uno sviluppo a tratti tumultuoso ed è stata oggetto di numerose iniziative. La evidente accelerazione si è determinata, oggettivamente, anche grazie ad un intenso e coraggioso dibattito che si è sviluppato in parlamento e che ha avuto in questa commissione una speciale, direi avanzata e competente impostazione. Ho provato a prendere parte attivamente alla discussione e al tempo stesso, riconosco, è cresciuta la mia consapevolezza  dell’evoluzione di un importantissimo dibattito culturale che, ha coinvolto diverse istituzioni, la società civile e molte associazioni. Ho  incontrato le diverse realtà associative come StopOpg, da sempre in prima linea sul fronte dei diritti degli internati, ma anche realtà istituzionali che, più in generale tengono desta l’attenzione dei decisori politici sul tema cruciale del benessere fisico e del diritto alle cure  dei detenuti. In questo percorso oggi si trovano, con ogni evidenza, coinvolte anche la Magistratura, le Prefetture e le Regioni italiane, amministrate da diversi schieramenti, che in maniera molto articolata hanno fatto fronte alle esigenze del superamento del sistema degli OPG. Come sempre la complessità di un processo di cambiamento é determinata da vari fattori: in questo caso la difficoltà del tema è sicuramente il ruolo, non semplice, dei tanti attori coinvolti, istituzionali e non.
L’Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli OPG da me presieduto, previsto dalla legge n. 81 del 30 maggio 2014 e, istituito con decreto del Ministro della Salute del 26 giugno 2014, si è insediato il 2 ottobre 2014 e si è riunito presso il Ministero della Salute nelle date del 29 ottobre e 9 dicembre 2014, quindi con cadenza settimanale nelle date del 15, 22 e 28 gennaio, 5, 12, 19 e 26 febbraio, 5 marzo, 12, 19 e 26 marzo 2015. Le successive riunioni si sono svolte nei giorni 23 aprile, 7 maggio, 3 e 18 giugno. Il dibattito non è mai stato rituale, anzi devo riconoscere una grande attitudine di tutti i componenti dell'organismo a mantenersi su un linea produttiva in sintonia con la nuova legislazione.
Negli ultimi due mesi è divenuta componente dell’Organismo, una rappresentanza nazionale della Magistratura di Sorveglianza, più volte udita dall’organismo nei mesi precedenti. Essa è rappresentata dai cinque presidenti dei tribunali di Sorveglianza delle Province sede di OPG, che rappresentano l’insieme di tutti i loro colleghi.
Alle riunioni dell’Organismo hanno sempre partecipato i dirigenti del Ministero della Giustizia, in particolare dell’Ufficio di Gabinetto e del DAP, che hanno assicurato la massima collaborazione per il conseguimento dell’obiettivo. Ho potuto constatare la dedizione dei rappresentanti del Ministero della Giustizia anche al di fuori delle riunioni dell’Organismo, attraverso l’intenso lavoro che si è realizzato insieme e i frequenti contatti tra le strutture dei due ministeri. Ho provato a creare un clima coeso nel lavoro del nostro Organismo: ritengo che l’Organismo rappresenti il necessario luogo di confronto tra i rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, che provano a far fronte alle pressioni e agli stimoli che provengono dal Parlamento, dai cittadini e in generale dalla società civile per il superamento di una fase storica desueta e, a tratti, non civile. I rappresentanti presenti ai lavori dell’Organismo hanno condiviso questa mia visione nel corso dei mesi, animando e facendo progredire i lavori dell’Organismo stesso, com’è stato, peraltro, riconosciuto anche da numerose associazioni, dai mezzi di comunicazione e dai tanti Parlamentari che, hanno potuto dialogare positivamente con me sulle delicate questioni connesse con il processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con un’azione caratterizzata dalla massima attenzione al benessere fisico e psichico delle persone ricoverate.
Sono stati invitati alle riunioni dell’Organismo in successive riunioni i rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, responsabile dell’erogazione dei finanziamenti in conto capitale, necessari alle regioni per la realizzazione delle strutture e dei finanziamenti di parte corrente per gli aspetti gestionali. Sono intervenuti rappresentanti del Ministero dell’Interno, amministrazione responsabile tramite le prefetture del coordinamento della Sorveglianza e sicurezza perimetrale delle REMS. 
La prospettiva della legge 81 non sembra ancora oggi essere di facile attuazione. Appare necessaria tra le altre cose in primo luogo una maturazione delle diverse istituzioni, attori protagonisti in un campo delicatissimo, che richiede il bilanciamento di diritti essenziali di alcuni cittadini in situazione di infermità anche grave e la tutela della sicurezza collettiva. Chi ha voluto in questi mesi fare opera di allarmismo ha, credo, determinato un indebito slittamento tra i due fuochi su un’ellisse che abbraccia, nell’intento del legislatore e prima ancora nel quadro delle garanzie costituzionali, due prospettive: la sicurezza dei cittadini e il benessere dei pazienti psichiatrici. Al riguardo dopo anni di discussione, da ultimo nel dibattito parlamentare precedente l’approvazione della legge 81 che, ho seguito personalmente - dopo decenni dall’attuazione della legge Basaglia - questo ultimo  e definitivo passaggio: dalla gestione penitenziaria a quella sanitaria degli internati che, divengono pazienti, pone l’Italia in una posizione di all’avanguardia. Comprendo le legittime resistenze da chi proviene da culture diverse da quella incentrata sulla persona e sul garantismo, ma anche nei conflitti più spinosi credo debbano essere tutelati i diritti dei nostri cittadini, e auspico che questa tutela ottenga il suo coronamento con una riforma efficace del codice penale, che rinnovi il linguaggio giuridico alla luce dei progressi scientifici e filosofici intervenuti in questi ultimi settanta anni.
La legge 81 è parte, quindi, di una più ampia transizione culturale, che richiederà anni per essere condivisa. L’articolo 1 della legge spiega chiaramente come l’ingresso in una REMS debba essere sempre e comunque considerato come l’ultima ratio: “Il  giudice dispone nei confronti dell'infermo di mente e del seminfermo di mente l'applicazione di una misura di sicurezza, anche in via  provvisoria, diversa dal ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario o in una casa di cura e custodia, salvo quando  sono  acquisiti  elementi  dai quali risulta che ogni misura diversa non  è  idonea  ad  assicurare cure adeguate e a fare fronte alla sua pericolosità sociale”.

Appare urgente prendere delle iniziative di concerto con la Magistratura inquirente: la Magistratura di Sorveglianza nel corso delle riunioni dell’Organismo si è detta disponibile a favorire una tale interlocuzione finalizzata all’adozione delle misure alternative prescritte dalla legge 81 del 2014.

Le REMS attualmente attivate non hanno sufficiente capacità ricettiva per accogliere i pazienti che devono essere trasferiti dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari verso le nuove strutture previste dalla legge, né sono in grado di accogliere i pazienti provenienti dalla libertà nei confronti dei quali l'Autorità Giudiziaria abbia disposto l'applicazione della misura di sicurezza detentiva.
A seguito di comunicazioni del DAP rileviamo che le REMS di Pisticci (Basilicata), di Pontecorvo (Lazio per le donne internate), di Bologna e Parma (Emilia Romagna) hanno raggiunto la capienza massima.
Le REMS provvisorie di Castiglione delle Stiviere, che dovrebbero accogliere i pazienti residenti nella Regione Lombardia e i pazienti residenti nella Regione Liguria, accolgono pazienti residenti in altre Regioni, che non hanno ancora attivato nel loro territorio alcuna REMS. Peraltro, per i pazienti residenti nella Regione Liguria i 10 posti letto, previsti dalla apposita Convenzione stipulata con la Regione Lombardia, sono insufficienti per accogliere tutti i pazienti liguri, ancora ospitati negli OPG di Montelupo Fiorentino e di Napoli "Secondigliano" Reparto Verde.
Alla data del 19 maggio 2015 si registra presso le strutture di Castiglione delle Stiviere una presenza pari a 230 pazienti (187 uomini e 43 donne), dei quali n. 140 residenti nelle Regioni Lombardia e Liguria e n. 19 senza fissa dimora; i restanti 71 pazienti (54 uomini e 17 donne) sono residenti nelle Regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte (43 uomini e 2 donne), Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto.
Il Ministero della Giustizia si è più volte pronunciato nel corso delle riunioni del Comitato, nel senso di un incremento nella programmazione dei posti per le REMS sui vari territori regionali. Se i dati relativi ai nuovi ingressi si dovessero confermare e si dovesse confermare stabilmente l’incremento delle persone destinatarie di misure di sicurezza sarà necessario aggiornare la programmazione delle REMS: questo per garantire gli standard essenziali di benessere e limitare al massimo gli spostamenti da una regione all’altra, nel rispetto del principio di prossimità alle famiglie del luogo di cura e custodia.
Alla data del 22 giugno 2015 gli internati presenti nei sei OPG del territorio nazionale risultano n. 341 (allego una tabella a cura del DAP dettagliata e relativa all’ultima rilevazione disponibile sull’attuale situazione degli internati nei singoli OPG). Molto è stato quindi fatto se si pensa che tre anni fa gli internati erano circa duemila, e quando ho iniziato la mia attività erano più del doppio di oggi.
Considerata la mancata apertura delle strutture provvisorie in parecchie Regioni, il DAP è stato costretto a realizzare assegnazioni temporanee fuori bacino di pazienti nell’ambito più prossimo e nelle regioni più disponibili, quali la Lombardia e l’Emilia Romagna, per poi trasferirli di nuovo nella regione di residenza. Questo iter ha provocato delle difficoltà e ripercussioni sulla sicurezza delle strutture esistenti, in particolare per la Lombardia che non potrà più accettare nessun paziente fuori bacino, avendo già la struttura di Castiglione superato di molto la propria capienza. Ritengo che tale prassi debba essere interrotta il prima possibile, per tutelare il benessere delle persone che sarebbe gravemente compromesso da questi continui spostamenti: non è solo questione di budget, del quale pur ampiamente discutiamo, ma di garantire la riabilitazione e il reinserimento come opzione privilegiata, ove possibile. 
Per offrire la più completa informazione al Parlamento ho chiesto alle singole amministrazioni un aggiornamento sulla situazione complessiva delle REMS. Al 22 giugno 2015 essa risulta essere la seguente:
Regione Piemonte:
Permane una situazione critica sia per i nuovi ingressi sia perché le REMS provvisorie saranno probabilmente attive dal 1° settembre 2015. Per la fase transitoria sono previsti 35 p.l. Si resta sempre in attesa dei documenti relativi alla rimodulazione del programma con l’identificazione delle strutture definitive e dei p.l.
Lombardia - Valle D’Aosta:
E’ attiva la struttura di Castiglione delle Stiviere per 160 pl. Tuttavia, si trova ad avere 225 pazienti. Pertanto, la Regione ha comunicato che la struttura non accetterà ulteriori pazienti e l’impossibilità di mantenere adeguati livelli di sicurezza.
Nella fase definitiva a Castiglione saranno attivi 120 p.l. e nella REMS che sarà realizzata a Limbiate 40 p.l.
Si resta sempre in attesa dei documenti relativi alla rimodulazione del programma per l’utilizzo delle risorse residue.
P.A. di Trento e di Bolzano:
Dal 1° luglio dovrebbero essere attivati nel polo di Pergine 4 pl ad alta vigilanza e successivamente dal 1° agosto altri 5 p.l. da rendere disponibili per la P.A. di Bolzano.
Veneto:
La Regione ha stipulato convenzioni con la regione Lombardia per il pagamento delle rette dei pazienti ospitati a Castiglione delle Stiviere. Per quanto riguarda ulteriori soluzioni per la presa in carico anche dei nuovi ingressi, a tutt’oggi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito.
La struttura definitiva sarà situata a Nogara con 40 p.l.
Friuli Venezia Giulia:
Per la fase transitoria è stata prevista al 4 maggio 2015 l’attivazione di 4 p.l. nelle strutture di Aurisina e Maniago.
I 10 p.l. definitivi saranno realizzati sempre nelle strutture su indicate (nella fase transitoria vengono attivati i primi 4 p.l.). 
Liguria:
La regione ha sottoscritto per la fase transitoria un accordo con la Regione Lombardia per 10 p.l.
La REMS definitiva di 20 p.l. a Calice al Cornoviglio (SP) è in corso di realizzazione.
Emilia Romagna:
Per la fase transitoria sono stati attivati 24 p.l. nelle strutture di Casa degli Svizzeri (BO) e Casale di mezzani (PR).
La REMS definitiva di 40 p.l. sarà realizzata a Reggio Emilia.
Toscana - Umbria: 
La Regione ha trasmesso formalmente la richiesta di rimodulazione del programma con i relativi atti. Gli Uffici competenti delle Direzioni Generali della Programmazione e della Prevenzione hanno espresso parere favorevole su detto programma ed è in corso di formalizzazione la nota che autorizza la Regione ad avviare la realizzazione degli interventi, nelle more dell’adozione del Decreto di assegnazione. Per la fase transitoria è prevista l’attivazione entro il 1° agosto 2015 di 22 p.l. a Volterra.
Nella fase definitiva sempre a Volterra la REMS sarà di 40 p.l.
Marche:
Per la fase transitoria è attiva dal 22 giugno in Loc. Molino Giovanetti - Montegrimano Terme (PU) una struttura di 16 p.l.
La REMS definitiva di 20 p.l. nel comune di Fossombrone è in corso di realizzazione.
Lazio:
La Regione ha previsto 4 REMS provvisorie, è attiva la REMS di Pontecorvo per 11 p.l.. Per la REMS di: Subiaco di 20 p.l. l’attivazione è prevista per il 1° luglio, Ceccano di 40 p.l. l’attivazione è prevista per il 30 luglio, Palombara Sabina di 40 p.l. l’attivazione è prevista per il 1° agosto.
Sono previste tre REMS definitive per complessivi 91 p.l. nei comuni di Subiaco, Ceccano e Rieti.
Abruzzo- Molise:
L’Ufficio legislativo su segnalazione dell'Avvocatura Generale dello Stato fa presente che l’ordinanza del TAR Abruzzo con la quale è stata disposta una “verificazione (all'uopo, demandando al Ministro della Giustizia la più sollecita individuazione di una commissione di tre membri, composta da un membro esperto del Ministero della Giustizia, da un membro esperto del Ministero della Salute e da altro tecnico del settore) in ordine alla "effettiva idoneità del progetto approvato dalla ASL resistente a garantire l’assoluta autonomia dei locali destinati a REMS rispetto all’utilizzo attuale della struttura sanitaria e in conformità ai requisiti strutturali e funzionali fissati per le REMS".
L'ordinanza, sebbene abbia un contenuto istruttorio, si traduce, di fatto, in una sospensione, fino alla prossima camera di consiglio, fissata per il mese di settembre pv, del provvedimento commissariale e del successivo provvedimento dell'Azienda sanitaria di individuazione della struttura da adibire a REMS.
La REMS definitiva di 20 p.l. è prevista nel Comune di Ripa Teatina.
Campania:
Sono attive la REMS provvisorie di Mondragone con 8 p.l. e la REMS di Roccaromana con 20 p.l..
Dovrebbe essere attivata per il 30 giugno la REMS definitiva di San Nicola Baronia per 20 p.l., mentre l’atra REMS definitiva di 20 p.l. di Calvi Risorta dovrebbe essere attivata per il 31 agosto.
Puglia:
In relazione al ricorso del Comune di Spinazzola al TAR circa l’attivazione della REMS, la Regione, nota del 10 giugno u.s., comunica che la Magistratura ha rinviato l’udienza al 2 luglio p.v. e chiede la valutazione da parte dei Ministeri Salute e Giustizia, citati nel ricorso dell’Amministrazione comunale, di costituirsi in giudizio a supporto del programma deliberato dalla Regione e approvato con DM 30 aprile 2015.
Sono previste due REMS definitive a Carovigno e Spinazzola per complessivi 38 p.l.
Basilicata:
E’ attiva la REMS definitiva di Tinchi per 10 p.l. (di cui in via provvisoria 5 pl per Regione Calabria).
Calabria:
Convenzione per 5 p.l. con la Regione Basilicata. E’ prevista l’attivazione, senza indicazione della data, della REMS provvisoria a Santa Sofia D’Epiro per 20 p.l..
E’ prevista una REMS definitiva a Girifalco di 40 p.l.
Sicilia:
Sono attive le REMS provvisorie di Naso per 20 p.l. e di Caltagirone per 20 p.l..
E’ prevista la realizzazione di tre REMS definitive per complessivi 80 p.l. a Caltagirone, Caltanisetta e Naso.
Sardegna:
La Regione ha previsto una REMS provvisoria a Capoterra (CA) per 16 p.l., la data di attivazione era prevista per il 18 maggio u.s.
La situazione come si vede è ancora in fieri, auspico quindi un maggiore impegno delle Amministrazioni regionali affinché sia garantita una maggiore corrispondenza tra quanto si deve realizzare e quanto è stato dichiarato e verbalizzato nelle numerose riunioni dell’Organismo. Tali dichiarazioni, unitamente alla trasmissione ufficiale delle REMS disponibili alle Corti di Appello effettuata dal DAP il 15 marzo (inclusa come secondo allegato della terza relazione al Parlamento), hanno valore ufficiale e vincolante per le singole amministrazioni e per i loro rappresentanti, come è stato più volte rilevato anche dai rappresentanti della Magistratura.
E’ stato più volte ribadito che il Governo è intenzionato a procedere in tutti i modi consentiti dalla legge per sopperire all’operato delle Regioni e delle Amministrazioni che non rispetteranno gli adempimenti connessi alla realizzazione delle REMS individuate sul territorio di competenza.
Ritengo doveroso precisare che, l’attuazione piena del percorso di dimissione si accompagna all’impegno, da parte di Regioni e Ministeri coinvolti, per la salvaguardia del benessere psicofisico delle persone internate. Al riguardo vi è piena intesa tra Regioni e Ministeri in merito ai trasferimenti delle persone internate in OPG e alla loro accoglienza nelle nuove REMS che, proprio per evitare traumi e contenere al massimo i possibili disagi per persone dal fragile equilibrio psicofisico, avverranno gradualmente e saranno accompagnati dalla massima attenzione al monitoraggio delle condizioni cliniche.
Alla luce dei positivi risultati raggiunti attraverso il costante e proficuo lavoro condotto in questi mesi, l’Organismo di coordinamento all’unanimità ha proposto di adottare, su base territoriale, un analogo modello di amministrazione compartecipata. Sarebbe opportuno costituire in ciascun ambito regionale un Organismo inter-istituzionale composto dai rappresentanti delle diverse amministrazioni interessate con la partecipazione della Prefettura, dell’Amministrazione sanitaria, della Magistratura di Sorveglianza, con la funzione di coordinare e monitorare il compiuto svolgimento delle attività connesse all’avvio delle nuove strutture sanitarie per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive.

Documento programmatico Insediamento nuovo Direttivo 2012/2015

Carissimi Soci e Colleghi, 

nella qualità di nuovo Presidente della Sezione regionale della Società Italiana di Psichiatria ho il piacere di comunicarVi l’insediamento del nuovo Direttivo.

L'attuale panorama scientifico e quello istituzionale sono sicuramente molto critici e complessi.

Oggi la psichiatria, in quanto scienza ed in quanto clinica, si trova ad operare in un contesto socioculturale, nel quale si impongono sempre più fenomeni, che hanno modificato fortemente la tradizionale  domanda di salute mentale. 

L’influenza sempre più pervasiva e talvolta addirittura condizionante, che i mass-media hanno sugli individui, la diffusione dei comportamenti di abuso e di molestia, il rapporto sempre più complesso tra psichiatria, sicurezza e mondo giudiziario, e gli enormi problemi che si affacciano, specialmente in Sicilia, in conseguenza del crescente flusso migratorio di popolazione dall'Africa e dal Medio Oriente.  

Si tratta di problemi già individuati nel documento programmatico 2012\2015 della SIP nazionale, per certi versi prodotti ed ingigantiti dalla crisi globale che ormai da molti anni affligge il nostro Paese.

È una crisi che ha risvolti etici (disattenzione per la dignità della persona), politici, giacchè sembra che chi governa non riesca ad intervenire nel dialogo tra scienza, tecnologia e finanza, e che soprattutto ha risvolti sociali. Mi riferisco in particolare alla disoccupazione giovanile, al crollo della produzione del Paese ed alla povertà diffusa, al punto che oggi le persone malate cominciano ad essere viste come un peso per la collettività, sia perchè non sono produttive, sia perchè comportano un costo pubblico. Tutto ciò non può non avere ricadute sulla salute mentale individuale e collettiva, con forme nuove di disagio, con le quali bisogna inevitabilmente confrontarsi.   

Siamo dunque di fronte ad una sfida gestionale, la quale sta scontando la sensibile riduzione di risorse umane e materiali imposta dal difficile momento economico del Paese.

Una società scientifica che voglia altresì farsi carico di promuovere il diritto delle persone alla salute e l’attuazione di buone prassi sanitarie deve rappresentarsi come presenza attiva, visibile ed interlocutoria, nella pianificazione dei Servizi psichiatrici e nella mediazione con le istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie.

Una risposta che intanto possiamo dare è quella di concepire un’integrazione sempre più stretta e continuativa tra le cliniche universitarie ed i vari servizi territoriali, con l'obiettivo di implementare la continuità assistenziale tra gli ospedali ed il territorio – a qualsiasi età, in tutte le fasi di malattia ed a tutti i livelli di gravità – realizzando a seconda dei casi interventi ospedalieri, ambulatoriali, domiciliari, residenziali e semi-residenziali, compresa la presa in carico dei pazienti gravi, con elaborazione di Progetti Terapeutici Individuali, così come previsto dal Piano strategico regionale. Ritengo che questo sia l’unico modo per garantire quella assistenza psichiatrica fondata su modelli operativi  di buona pratica clinica.

Credo che potenziando quanto già definito nel precedente triennio, e in coerenza con gli orientamenti nazionali, gli obiettivi della nostra Sezione per il prossimo triennio possono essere così delineati:

- assicurare formazione continua attraverso la promozione di Seminari e Congressi;

- favorire la concertazione tra i Soci istituendo Commissioni e tavoli tecnici su specifiche questioni (sezioni speciali regionali);

- attivare la collaborazione con l’ Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), al fine di promuovere una cultura della salute psichiatrica di genere;

- istituire un link comune tra DSM, NPI, SERT, MDD e Cliniche universitarie;

- promuovere la tutela della salute mentale dei migranti;

- formulare soluzioni e percorsi alternativi all’ OPG;

- istituire protocolli di riferimento per i percorsi di cura relativi a certa fenomenologia psichiatria (suicidio, aggressività e violenza),  al fine di assicurare garanzia dell’ operare psichiatrico ed omogeneità di metodo nel lavoro richiesto dall’Autorità giudiziaria. 

Utile, a mio parere, il potenziamento di un website dedicato alla divulgazione delle attività promosse dalla nostra sezione regionale, al fine di favorire inoltre la condivisione di informazioni ed il confronto scientifico tra i soci.

Ricordando ancora una volta quanto nella conferenza di Helsinki venne consegnato agli Stati europei – “Non c’è salute senza salute mentale” – l’impegno comune sarà quello di promuovere politiche in favore della salute pubblica per tutte le fasce di età e in favore della sempre migliore qualificazione e continuità degli interventi, nell’ottica della tutela dei diritti umani e civili delle persone con problematiche psichiche.

Il Presidente della Sezione Regionale siciliana 

della Società Italiana di Psichiatria

Liliana Gandolfo

<< Indietro

 

Il punto di vista del Presidente-chiusura OPG

Con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (O.P.G.) a distanza di 37 anni dalla legge 180 crolla definitamente l'istituzione manicomiale. Senza ombra di dubbio il nostro Paese compie un nuovo passo avanti nell’affermazione di Diritti e Cittadinanza.
 
Dall’1 aprile per gli infermi rei già attuativi i percorsi di cura alternativi alla detenzione, così come individuati dai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM).
 
L’impegno assistenziale prevede cure negoziabili e consenzienti, che vanno da un possibile transito nelle Comunità Terapeutiche Assistite (CTA), all’inclusione socio-lavorativa e/o familiare dei soggetti dimessi, oltre che prevedere trattamenti sanitari necessari e sicuri per il paziente reo non consenziente alle cure e con elevati indicatori di rischio per condotte criminose, da effettuarsi nelle cosiddette REMS (Residenze Esecuzione Misure di Sicurezza).
 
Al di là delle previsioni tuttavia, non tutte le regioni sono in atto pronte a rendere attuativa la legge e sicuramente non sono del tutto pronte le REMS, ciò in relazione sia a difficoltà logistiche nell’individuazione e/o adeguamento delle stesse, che a resistenze ideologiche, che vedono nella REMS una riproduzione degli OPG. 
 
Certamente gravosa a riguardo la posizione dei DSM che, a fronte di una mancata implementazione degli organici, devono comunque fronteggiare con difficoltà e rischi una nuova urgenza sanitaria.
 
La Società Italiana di Psichiatria, che esprime e rappresenta su tutto il territorio nazionale un momento comune di incontro tra psichiatri operanti in situazioni diverse (che riguardano sia l’ambito universitario, che quello ospedaliero-territoriale), anche nella nostra regione si pone come presenza attiva , partecipativa e propositiva, in tal senso per rendere attuativa ed efficace questa “buona legge” si sottolinea la necessità di ; rivedere l’assistenza psichiatrica nelle carceri ,abolire il concetto di pericolosità sociale psichiatrica e potenziare i Dipartimenti di Salute Mentale Va posta inoltre particolare attenzione al gravoso e determinante compito di valutare lo stato di  infermità  del reo, compito affidato a periti e consulenti nella fase di cognizione.. 
 
La presa in carico di un malato di mente resosi a causa di ciò autore di reato deve necessariamente presupporre una valutazione tecnico scientifica rigorosa, accreditata e verificabile. Lo psichiatra, chiamato giuridicamente a rispondere sul vizio di mente e quindi sull’’imputabilità, potrà  decretare in maniera quasi apodittica il futuro del soggetto reo, se malato da curare o  delinquente da punire e recuperare.
 
Diventa pertanto ancor più necessario prevedere una formazione specifica per i periti o consulenti della giustizia, al fine di ridurre i margini di discrezionalità e scongiurare possibili infiltrazioni mafiose tra gli infermi da prendere in carico, nell’auspicio che i periti non siano solamente chiamati a rispondere ai classici quesiti, ma possano partecipare attivamente al percorso di cura, da definire insieme ai DSM, al fine di una maggiore applicabilità ed efficacia dello stesso. 
 
Dr.ssa Liliana Gandolfo
 
Presidente della sezione regionale siciliana
della Società Italiana di Psichiatria 
 
In qualità di Presidente della SIP Sicilia, sono stata invitata in data 06 marzo 2015 a partecipare ad un incontro con la Commissione Sanità del Senato, istituito in merito alla  chiusura dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), svoltosi presso la Prefettura di Messina insieme all’Assessore alla Sanità della regione, Lucia Borsellino, al Presidente del Tribunale di sorveglianza di Messina ed al Dipartimento salute mentale di Palermo, al fine di valutare le criticità emergenti ed ipotizzare le possibili soluzioni, per le quali ho pertanto avuto modo nella data occasione di rappresentare la posizione della nostra Società.

Partecipazione Tavolo Tecnico Regionale sull’applicabilità dei percorsi di cura per patologie gravi

Come sapete la Conferenza Stato-Regioni ha approvato i Percorsi di Cura, preparati dal Gruppo interregionale Salute Mentale. Questo complesso documento rappresenta una sorta di nuovo Progetto-Obiettivo per la Salute Mentale che parte dalle prestazioni nelle varie fasi delle patologie più comuni (Schizofrenia, Disturbi dell’Umore, Disturbi di Personalità) per arrivare a Percorsi di Cura che diventino Buone Pratiche Cliniche nei DSM di tutto il Paese.
 
Vorremmo sottolineare l’importanza di questo tentativo di recuperare un modello di assistenza psichiatrica unico per tutto il territorio nazionale, in quanto il federalismo sanitario ha di fatto creato venti modelli di assistenza psichiatrica.
 
Il Dott. Maurizio D’Arpa, Responsabile del Servizio 9 dell’Assessorato regionale alla Salute, ha chiesto alla SIP regionale, nella persona di Liliana Gandolfo, Presidente Regionale della Sezione, e di Toti Varia, Consigliere Nazionale, di coordinare il percorso dei due gruppi di lavoro che si occuperanno dell’attuazione concreta nei DSM della Regione del documento della Conferenza Stato-Regione.
 
La prima obiezione all’attuazione dei Percorsi di Cura, sollevata da più parti nel corso del primo incontro svoltosi in Assessorato il 13 gennaio u.s., è rappresentata dal timore di non potere attuare nella pratica quotidiana queste Pratiche Cliniche per la carenza di risorse.
 
Per questo comprensibile rilievo, sollevato dai rappresentanti di alcune province, abbiamo ottenuto l’impegno del Dott. D’Arpa di fare includere nel Decreto assessoriale attuativo dei Percorsi, un’indicazione per i Direttori Generali delle ASP, al fine di trasferire negli organici della Salute Mentale quelle risorse professionali destinate negli anni ad altri Servizi.
 
Liliana Gandolfo (Presidente SIP Sicilia)
Toti Varia (Consigliere Direttivo Nazionale SIP)
Giuseppe Minutolo (Tesoriere SIP Sicilia)

I Nostri Progetti in Vetrina