Partecipazione Tavolo Tecnico Regionale sull’applicabilità dei percorsi di cura per patologie gravi
“Lo stato dell’arte dopo l’applicazione della legge 81. Relazione del Sottosegretario alla Salute De Filippo”.
Carissimi Soci e Colleghi,
nella qualità di nuovo Presidente della Sezione regionale della Società Italiana di Psichiatria ho il piacere di comunicarVi l’insediamento del nuovo Direttivo.
L’attuale panorama scientifico e quello istituzionale sono sicuramente molto critici e complessi.
Oggi la psichiatria, in quanto scienza ed in quanto clinica, si trova ad operare in un contesto socioculturale, nel quale si impongono sempre più fenomeni, che
hanno modificato fortemente la tradizionale domanda di salute mentale.
L’influenza sempre più pervasiva e talvolta addirittura condizionante, che i mass-media hanno sugli individui, la diffusione dei comportamenti di abuso e di
molestia, il rapporto sempre più complesso tra psichiatria, sicurezza e mondo giudiziario, e gli enormi problemi che si affacciano, specialmente in Sicilia, in
conseguenza del crescente flusso migratorio di popolazione dall’Africa e dal Medio Oriente.
Si tratta di problemi già individuati nel documento programmatico 2012\2015 della SIP nazionale, per certi versi prodotti ed ingigantiti dalla crisi globale che
ormai da molti anni affligge il nostro Paese.
È una crisi che ha risvolti etici (disattenzione per la dignità della persona), politici, giacchè sembra che chi governa non riesca ad intervenire nel dialogo tra scienza, tecnologia e finanza, e che soprattutto ha risvolti sociali. Mi riferisco in particolare alla disoccupazione giovanile, al crollo della produzione del Paese
ed alla povertà diffusa, al punto che oggi le persone malate cominciano ad essere viste come un peso per la collettività, sia perchè non sono produttive, sia
perchè comportano un costo pubblico. Tutto ciò non può non avere ricadute sulla salute mentale individuale e collettiva, con forme nuove di disagio, con le
quali bisogna inevitabilmente confrontarsi.
Siamo dunque di fronte ad una sfida gestionale, la quale sta scontando la sensibile riduzione di risorse umane e materiali imposta dal difficile momento
economico del Paese.
Una società scientifica che voglia altresì farsi carico di promuovere il diritto delle persone alla salute e l’attuazione di buone prassi sanitarie deve rappresentarsi come presenza attiva, visibile ed interlocutoria, nella pianificazione dei Servizi psichiatrici e nella mediazione con le istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie.
Una risposta che intanto possiamo dare è quella di concepire un’integrazione sempre più stretta e continuativa tra le cliniche universitarie ed i vari servizi
territoriali, con l’obiettivo di implementare la continuità assistenziale tra gli ospedali ed il territorio – a qualsiasi età, in tutte le fasi di malattia ed a tutti i livelli di gravità – realizzando a seconda dei casi interventi ospedalieri, ambulatoriali, domiciliari, residenziali e semi-residenziali, compresa la presa in carico dei pazienti gravi, con elaborazione di Progetti Terapeutici Individuali, così come previsto dal Piano strategico regionale. Ritengo che questo sia l’unico modo per garantire quella assistenza psichiatrica fondata su modelli operativi di buona pratica clinica.
Credo che potenziando quanto già definito nel precedente triennio, e in coerenza con gli orientamenti nazionali, gli obiettivi della nostra Sezione per il
prossimo triennio possono essere così delineati:
– assicurare formazione continua attraverso la promozione di Seminari e Congressi;
– favorire la concertazione tra i Soci istituendo Commissioni e tavoli tecnici su specifiche questioni (sezioni speciali regionali);
– attivare la collaborazione con l’ Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), al fine di promuovere una cultura della salute psichiatrica di genere;
– istituire un link comune tra DSM, NPI, SERT, MDD e Cliniche universitarie;
– promuovere la tutela della salute mentale dei migranti;
– formulare soluzioni e percorsi alternativi all’ OPG;
– istituire protocolli di riferimento per i percorsi di cura relativi a certa fenomenologia psichiatria (suicidio, aggressività e violenza), al fine di assicurare garanzia dell’ operare psichiatrico ed omogeneità di metodo nel lavoro richiesto dall’Autorità giudiziaria.
Utile, a mio parere, il potenziamento di un website dedicato alla divulgazione delle attività promosse dalla nostra sezione regionale, al fine di favorire inoltre la condivisione di informazioni ed il confronto scientifico tra i soci.
Ricordando ancora una volta quanto nella conferenza di Helsinki venne consegnato agli Stati europei – “Non c’è salute senza salute mentale” – l’impegno comune sarà quello di promuovere politiche in favore della salute pubblica per tutte le fasce di età e in favore della sempre migliore qualificazione e continuità degli interventi, nell’ottica della tutela dei diritti umani e civili delle persone con problematiche psichiche.
Il Presidente della Sezione Regionale siciliana
della Società Italiana di Psichiatria
Liliana Gandolfo